Z 15 - Vin BAROLO, EUGENIO BATTISTA BORGOGNO, DOC, cl 72 gr 13,5 ANII 60/70

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La bottiglia al momento della spedizione è esattamente come nelle foto, il tappo è al suo posto - non galleggia nel liquido del contenuto e non perde il suo contenuto. Anche se imballiamo le bottiglie in modalità sicura, non possiamo garantire che anche i vecchi tappi vengano chiusi e non vadano persi durante il trasporto. Su richiesta possiamo aggiungere un'altra capsula sopra il tappo originale per sicurezza nel trasporto.

-Z 15 - Vino B AROLO , EUGENIO BATTISTA BORGOGNO, DOC, cl 72 gr 13,5 ANNI 60/70

VETRO CON LA VECCHIA DEL VINO

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i vini di età superiore a 30 anni prima dell'apertura devono rispettare determinate regole

1 - La finestra deve rimanere chiusa per almeno 24 ore

2 - Va aperto qualche ora prima di consumaarlo

3 - aprile usare una leva per cappelli aria in quanto il tappo tende a rompersi con una leva di arresto a spirale

4 - una volta aperto va versato facilmente, senza fare bruschi movimenti del bicchiere per evitare che si depositi, fino a 4/5 del contenuto in un decanter per far respirare il vino

5 vini rossi vanno serviti a temperatura ambiente, vino bianco, normalmente alla normale temperatura di frigorifero, possibilmente su ogni fiala si consiglia la temperatura adeguata per gustarlo al meglio.

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Istoria vinului în Italia
În cele mai vechi timpuri orașului nostru i s-a dat numele de Enotria tellus, adică țara vinului. Fiecare italian devine cetățean al Enotriei când se naște și este un prieten natural al vinului, acest lucru nu corespunde unui viciu, ci unei arte. Istoria viticulturii italiene datează din jurul anului 1000 î.Hr. când grecii au cucerit bazinul mediteranean: în timpul campaniilor lor de colonizare au introdus cultivarea viței de vie în țara noastră, mai întâi în Sicilia și Calabria unde au apărut primele baze comerciale grecești și apoi s-au răspândit treptat spre nord. În secolul al VII-lea î.Hr. de fapt, dovezile etrusce arată că în Toscana de astăzi a fost produs și comercializat vin. Când în secolul al III-lea î.Hr. Hanibal lupta împotriva Romei, tot sudul Italiei era cultivat cu viță de vie. În timpul Imperiului Roman, cultivarea viței de vie s-a răspândit în nordul Italiei și în teritoriile de dincolo de Alpi. Odată cu invaziile barbare, viticultura a suferit un declin rapid și apoi a înflorit mulți ani mai târziu în secolul al XIII-lea și mai ales în Renaștere. După această perioadă foarte înfloritoare pentru lumea vinului (de fapt au fost fondate vinicole celebre încă existente astăzi), viticultura din secolul al XVI-lea a cunoscut din nou un colaps coroborat cu declinul familiei Medici când Italia a căzut sub dominația spaniol-habsburgică. Revoltele politice din secolul al XIX-lea au permis renașterea acestuia, dar numai până în a doua jumătate a secolului al XIX-lea: în acest moment catastrofa filoxerei datează din urmă. Cele două războaie mondiale care au provocat o adevărată distrugere a podgoriilor au agravat și ele această situație, care era deja dramatică în sine. De atunci, vinul italian a prezentat primele semne de recuperare abia în jurul anului 1970. În ultimii treizeci și cinci de ani, vinurile și viticultura italiene au suferit schimbări mai radicale decât în ultimele trei secole. Culturile mixte care au văzut vițele crescute împreună cu măslini și pomi fructiferi au dispărut și multe lucruri s-au schimbat și în pivniță, deosebit de importantă a fost introducerea controlului temperaturii în timpul fermentării, ceea ce a deschis noi orizonturi calitative pentru vinurile italiene. Modernizarea viticulturii și a vinificației a dus la o îmbunătățire calitativă neașteptată care a început în Toscana la sfârșitul anilor 1960 și s-a răspândit mai întâi în Friuli și Piemont și apoi a atins toate regiunile peninsulei.
L'Italia è attualmente il maggior produttore di vino al mondo, con una produzione media annua di 60 milioni di ettolitri. In calo, invece, i consumi interni. Quantitativamente parlando, la maggior parte del vino italiano proviene da Toscana, Piemonte, Puglia, Sicilia, Emilia Romagna e Veneto, regioni dove la produzione è intensiva. Si tratta di comuni vini da tavola destinati ad essere acquistati dalle grandi aziende europee come vini miscelati o ritirati dal commercio come eccedenza e poi distillati secondo le direttive UE. Oltre a questa situazione, però, è necessario sottolineare che, negli ultimi anni e da parte di alcune aziende vitivinicole, si assiste ad una controtendenza che vede l'espansione delle superfici dei territori vocate alla coltivazione di vitigni pregiati e, di conseguenza, l'incremento della produzione di vini a denominazione di origine a scapito della dilagante produzione di vini da tavola. Dal 1980 i vini DOC sono aumentati del 19%, e la quantità di vino venduto in bottiglia è aumentata parallelamente a quella venduta direttamente in botti o damigiane.
Per comprendere meglio il mondo dell’enologia italiana, credo sia necessario fare un rapido riferimento all’attuale situazione legislativa riguardo alle garanzie offerte al consumatore riguardo all’origine e alla qualità dei vini e cosa queste norme implicano per gli imprenditori. viticoltura. La legge che attualmente regola la classificazione dei vini italiani è la Legge n. 164 del 10 febbraio 1992, che ha introdotto sostanziali modifiche alla vecchia normativa in materia. L'impianto della legge tende alla “qualità totale” attraverso il meccanismo di classificazione della piramide che contempla alla base i “vini da tavola” per poi passare ai “vini con indicazione geografica tipica” abbreviato con IGT, per arrivare infine ai VQPRD che sono suddivisi in “vini a denominazione di origine controllata” o vini DOC e “vini a denominazione di origine controllata e garantita” o DOCG. Questa legge garantisce la qualità del prodotto e tutela l'interesse del consumatore attraverso vari punti che sono il miglioramento della denominazione geografica, disciplinari di produzione più rigidi e, in aumento con l'aumentare del livello del vino all'interno della piramide, l'obbligatorietà dei controlli. chimico-organolettico per VQPRD e per vini esportati. In generale, la legge è molto severa e le sanzioni sono state inasprite. Ecco perché alcuni produttori, non volendo o non potendo rispettare la normativa, declassificano i propri vini DOC in vini IGT ma quasi sempre vini di alta qualità, a volte migliori dei blasonati DOC o DOCG